Perché i fratelli litigano? Come gestire l’escalation?
Una mamma racconta…
“Un giorno li feci sedere a terra con me, chiusi in bagno, a gambe incrociate, dopo l’ennesimo litigio furente dai modi inaccettabili. Parlammo a lungo e fra le tante cose che dissi, stufa e goffa come può essere una madre che ha perso la fantasia di fronte all’esasperazione di quei litigi frequenti e turbolenti, provai a mettere delle parole alle emozioni che circolavano, secondo me travestite da odio. Ricordo di aver detto a lui, apparente vittima delle prepotenze di lei, qualcosa come “anche se non sembra sotto sotto pure lei soffre”. Con la coda dell’occhio vidi delle lacrime scendere dalle guance solitamente glaciali di lei. Magari per una volta l’avevo fatta “un po’ giusta” perché smascherando tutta quella rabbia, da quel giorno qualcosa cambiò in casa e si tornò in qualche modo a rispettarsi.”
Prendo spunto da questo racconto per ricordare che i litigi tra fratelli sono assolutamente fisiologici, loro sperimentano in casa le prime mosse per affinare al meglio le loro competenze sociali. Spesso si dice che in casa diano “il peggio” di loro. Sta alle figure di riferimento vegliare a che la situazione non degeneri, trovando il difficile equilibrio tra l’intervenire troppo poco e l’intrusione. Mettere delle parole alle emozioni è qualcosa che spiazza, che sposta l’attenzione dal contenzioso aiutando ad andare più in profondità, vedendosi per quello che si è e non solo per quello che si fa.